sabato 10 novembre 2007

FNS Dunkerque



La Dunkerque era un incrociatore da battaglia della Marine Nationale, della classe omonima che comprendeva anche lo Strasbourg. Classificata come "nave da battaglia veloce" era stata ideata per opporsi alle corazzate tascabili tedesche ed alle classi italiane Cavour e Duilio. Non si può considerare un incrociatore da battaglia vero e proprio in quanto il suo dislocamento e la sua protezione lo portavano ad essere senza ombra di dubbio più simile ad una nave da battaglia. Entrò in servizio il 1 maggio 1937.

CARATTERISTICHE:
Il Dunkerque aveva un dislocamento di 36.380 tonnellate per una lunghezza di 215,1 m e per una larghezza 31,1 m con un pescaggio di 8,7 m. Riusciva a raggiungere una velocità di 31 nodi tramite 6 caldaie Indret e 4 turboriduttori Rateau con una potenza complessiva di 135.585 CV.
Il suo progetto era molto innovativo in quanto era stato sviluppato in modo tale da combinare una elevata potenza di fuoco e velocità elevata. In compenso la protezione fu sacrificata.
Il disegno complessivo era al dir poco impressionante: gli 8 cannoni raggruppati in 2 torri quadrinate riuscivano a far risparmiare all'incirca il 27% del peso che veniva impiegato per navi con 8 cannoni in 4 torri binate ed il risparmia riusciva ad essere anche leggermente migliore alla fromula 9 cannoni sviluppati in torri trinate. La finezza dello scafo e la potenza delle macchine rendevano questa nave una delle più veloci nella classe delle corazzate.

DATI TECNICI:
La corazzatura era distribuita così:
  • 225 mm (verticale)
  • 30 mm (paratie antisiluri)
  • 125-115 mm (orizzontale)
  • 330/310 mm (torri)

L'armamento era composto da:
  • 8 cannoni da 330mm (in 2 torri quadrinate)
  • (13 cannoni da 130mm) in 3 torri trinate e 2 torri binate
  • 10 cannoni AA in 5 impianti binati
La Dunkerque poteva inoltre disporre di 4 idrovolanti come mezzi aerei.

LA FINE:
Al porto di Mers-el-Kebir stazionavano, dopo missioni di scorta ed attacco, le due navi gemelle della classe Dunkerque: questa e la Strasbourg. Era presente lì anche la maggior parte della flotta francese del Mediterraneo che, dopo la resa della Francia, rappresentavano una questione alquanto scottante. Infatti poteva cadere nelle mani dell'Asse, e ciò avrebbe comportato un aumento delle unità navali in grado di opporsi alla Royal Navy. Dunque il governo inglese non si fidò e decise di cautelarsi dell'ammiraglio Somerville a neutralizzare la flotta navale presente nella base. Il capitano di vascello Holland, che sparirà meno di un anno dopo con l'Hood, fu incaricato di presentarsi, con una lancia, latore dell'ultimatum, al comandante della base. Quest'ultimo era da tempo impegnato a cercare di informare tutte le unità francesi del mediterraneo della sua condizione per cercare di essere aiutato nella rottura del blocco navale. Ricevuto il messaggio dal comandante supremo Darlan di non cedere nessuna unità agli alleati di poco prima, rifiutò qualsiasi richiesta di resa. Così, puntualmente, l'Hood e le navi della squadra britannica aprirono un fuoco devastante. Le navi francesi all'ormeggio, oltre a non poter essere in condizione di muovere prontamente, erano anche disposte in modo da ostruirsi a vicenda il campo di tiro: difatti quando la Provence aprì il fuoco, le vampe dei suoi pezzi investirono il vicino Dunkerque. Quest'ultimo, nave ammiraglia, venne colpito da molti proiettili di grosso calibro, che non causarono ingenti danni, ma che la costrinsero a spostarsi nel lato del porto meno esposto al tiro degli artiglieri inglesi. Un colpo da 381 aveva colpito una torre del Dunkerque ma era rimbalzato finendo sulla corazzata Provence e mettendo fuori uso la DT (Direzione Tiro). Questa nave riuscì a sparare tre salve contro l'Hood prima di essere colpita alla santabarbara, che venne prontamente allagata dell'equipaggio che dovette incagliare la nave per non farla affondare. La Bretagne, centrata molte volte nel tentativo di uscire con la sua scorta, saltò in aria e il fumo generato dell'esplosione venne sfruttato come copertura dallo Strasbourg per uscire al largo. Il comandante della divisione francese chiese un armistizio, che fu prontamente concesso da Somerville, che peraltro non era disposto a continuare il penoso combattimento. La mattina dopo la sanguinosa battaglia, gli aerei dell'Ark Royal tornarono all'attacco del Dunkerque, ritenuto ancora in efficienza in seguito allo scontro. Il caso volle che un solo siluro andasse a segno, ma che colpì una nave cisterna posta lungo la fiancata dell'ammiraglia francese, che, saltando in aria, uccise 150 uomini ed aprì uno squarcio lungo la fiancata della corazzata, che rimase inoperativo per oltre un anno. Successivamente venne inviato a Tolone per riparare i danni e si trovava ancora lì quando, il 27 novembre 1942, i tedeschi invasero il porto, ed essa venne autoaffondata insieme alla Strasbourg ed alla maggior parte della flotta della Marine Nationale.

GALLERIA FOTOGRAFICA:
La FN Dunkerque alla fonda, vista di prora, a Mers-el-Kebir.

Un dipinto dell'epoca che riproduce il dramma a Mers-el-Kebir.

Una prodigiosa foto delle navi francesi a Mers-el-Kebire subito prima dell'attacco.

Lo Strasbourg mentre spara una bordata contro la divisione inglese durante la battaglia.

La corazzata provence vista dal Dunkerque durante l'azione: si notano i pezzi brandeggiati verso la nave dalla quale la foto è stata presa. Dietro di essa, lo Strasbourg che sta mollando gli ormeggi e la Bretagne colpita.